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Ostuni
Dicembre 14 2024

Continua a molestare la donna che dice di amare: 56enne ostunese passa dai domiciliari al carcere

È stata disposta la custodia cautelare in carcere per un uomo di Ostuni che, nonostante fosse finito ai domiciliari per stalking e molestie, continuava a torturare la donna che lo ha denunciato

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È finalmente finito un incubo durato cinque mesi, per una donna vittima di violenza psicologica e stalking. Passa dagli arresti domiciliari al carcere il 56enne ostunese P.A., accusato di persecuzione e molestie ai danni della donna che dice di amare. Nel tardo pomeriggio di ieri, venerdì 26 giugno, alcuni agenti del commissariato di Ostuni, guidato dal dirigente Andrea Toraldo, arrestavano l’uomo, già sottoposto agli arresti domiciliari, dando seguito alla misura coercitiva della custodia cautelare in carcere, emessa ieri stesso dal Tribunale di Lecce.

Tale provvedimento è scaturito dal fatto che l’arrestato, già sottoposto a indagine per atti persecutori (art.612 bis C.P.), continuava a molestare una donna, con la quale voleva a tutti i costi intraprendere una relazione sentimentale, nonostante il rifiuto da parte della stessa.

«In particolare – si legge nella nota diffusa dalla Polizia – la ossessionava con continue telefonate e messaggi, manifestando gelosia e morbosità, come se la stessa fosse a lui legata da una relazione sentimentale. Le inviava mail dal tono pesantemente minaccioso, la pedinava, le faceva scenate anche davanti a terzi per denigrarla, ingenerandole un fondato timore per la propria incolumità con continue crisi di pianto e modifica delle proprie abitudini di vita».

Pertanto la povera vittima, dopo aver subito continui atti persecutori per cinque mesi, ormai esausta, denunciava il suo oppressore, il quale, piuttosto che desistere, reiterava ulteriormente le sue condotte persecutorie nei confronti della donna. Per questo motivo ne scaturiva, da parte dell’autorità giudiziaria, l’applicazione degli arresti domiciliari nei confronti dell’uomo.

Tuttavia l’uomo, anche durante la sottoposizione alla misura restrittiva, non cessava il suo comportamento persecutorio nei confronti della vittima, poiché, come rilevato dai controlli effettuati dagli agenti del commissariato ostunese, violava ripetutamente i divieti e le prescrizioni disposte. In considerazione di tutto ciò, il giudice per le indagini preliminari del tribunale leccese ha deciso di trasferire l’arrestato in carcere.

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