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Ottobre 12 2024

Xylella, previsto in Puglia l’impiego di droni per sconfiggere il batterio killer

Il progetto REDoX - Remote Early Detection of Xylella, è stato messo a punto dal distretto tecnologico Aerospaziale della Puglia e finanziato dal Mise

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L’uso della tecnologia applicato all’agricoltura, per combattere la Xylella. Nei cieli di Puglia compariranno a breve droni e sensori termici in grado di individuare, rapidamente, dall’alto, il patogeno che in pochi anni, a partire dalle prime scoperte nell’ottobre del 2012, ha distrutto migliaia di ettari olivetati nel Salento, e che minaccia, da qualche tempo, anche l’olivicoltura di pregio del barese, con i primi olivi infetti trovati e distrutti a Locorotonto.

L’uso dei droni è previsto nel progetto REDoX – Remote Early Detection of Xylella, messo a punto dal distretto tecnologico Aerospaziale (Dta) della Puglia, che ha un laboratorio tecnologico presso l’aeroporto di Grottaglie, e finanziato dal Mise. Per 36 mesi REDoX consentirà l’acquisizione, trasmissione, archiviazione, elaborazione e condivisione dei dati telerilevati con sensori digitali montati su satellite, aereo, drone appunto, e piattaforme terrestri per individuare le piante infette, ma prima che emergano segnali visibili della patologia.

È infatti proprio il rilevamento precoce, che avverrà con le attività aeree che utilizzeranno l’aeroporto di Grottaglie gestito da Aeroporti di Puglia, che si conta di sconfiggere il patogeno che spesso non presenta sintomi. L’uso di sensori iperspettrali e di camere termiche messi a disposizione dal Cnr, partner del progetto insieme ad Enav e la sua controllata Dflight e la Planetek, consentirà il monitoraggio di superfici olivetate per migliaia di chilometri quadrati attraverso un sistema software, in ambiente cloud, di archiviazione ed elaborazione che permetterà la condivisione e l’utilizzo dei suoi risultati.

«Questi sistemi – spiega il presidente del Dta, Giuseppe Aciernosono in grado dunque di identificare precocemente le piante infette, di individuare rami e settori infetti attraverso l’elaborazione di immagini da drone e di sviluppare i servizi di navigazione». Il vantaggio è nella possibilità di contenere più efficacemente il patogeno e di risparmiare sui costi di monitoraggio e campionamento degli olivi infetti, attività riprese per l’anno 2020, dopo una lunga pausa per via delle procedure necessarie, soltanto da poche settimane, e affidate all’Arif, agenzia regionale forestale. E REDoX vuole superare i limiti di questa attività che identifica solo le piante che presentano segni evidenti di disseccamento, comporta costi sostenuti, con quasi 150 agenti fitosanitari, ed i risultati del monitoraggio sono legati alla diversa competenza e attenzione del personale ispettivo durante le fasi di verifica.

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