Inizia oggi il mese di agosto e per le attività turistiche interne al Parco delle Dune Costiere ancora non si intravede soluzione al mancato rilascio dei permessi per l’allestimento delle strutture mobili in prossimità dell’arenile. Interviene in merito il consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle Gianluca Bozzetti, che dichiara: «Sono passati sei mesi dalle dimissioni del presidente del Parco Dune Costiere, senza che si sia provveduto alla sua sostituzione».
Un problema di natura puramente politica. L’assemblea consortile, composta dai Comuni di Ostuni e Fasano e dalla Provincia di Brindisi, da mesi non riesce a trovare una soluzione condivisa. Alla mancata nomina del presidente del Parco Dune Costiere si aggiunge la mancanza di un revisore e, fino a qualche settimana fa, anche della giunta esecutiva, nominata solo lo scorso 29 giugno.
«Una situazione preoccupante per lo sviluppo del turismo del territorio, come ha sottolineato l’avvocato Colucci, ex componente della giunta esecutiva – continua Bozzetti – che già qualche mese fa chiedeva di superare l’impasse politica affinché il Parco riprendesse a pieno la propria attività. L’istruttoria per rilascio dei pareri, delle autorizzazioni e dei nulla osta di competenza consortile spetta alla giunta. Atti che devono comunque essere deliberati dal presidente, come prevede lo Statuto. Una situazione che crea non pochi disagi e problemi alle attività del Parco e agli imprenditori locali, danneggiando un turismo già messo in difficoltà dall’emergenza sanitaria. A questo si aggiunge l’ormai nota inerzia totale della Regione Puglia nell’elaborazione del piano per il parco, prevista dalla legge regionale, e principale strumento di realizzazione delle finalità del parco stesso.
Per questo – conclude Bozzetti – è necessario che si provveda immediatamente alla nomina del presidente e si sblocchi una situazione che rischia di mettere a repentaglio lo sviluppo del turismo nel territorio brindisino. La stagione estiva é già nel suo pieno, non si possono anteporre sempre gli interessi partitici a quelli dei cittadini, ulteriori ritardi non possono essere più tollerati».