Tra la paura di un nuovo picco di contagi e la necessità di garantire a tutti gli studenti il rientro a scuola, tante sono le perplessità che attraversano dirigenti e docenti, ben consapevoli dello stato di inadeguatezza in cui versa la maggior parte delle strutture scolastiche dell’intera Penisola, soprattutto a Sud.
Il problema riguarda inevitabilmente anche Ostuni, che conta diverse realtà scolastiche in cui non è possibile garantire il distanziamento fisico previsto dalle linee guida ministeriali a causa della mancanza di spazio. Rimanendo tra i confini comunali, un’insegnante di scuola primaria in pensione scrive in Redazione per sottoporre all’amministrazione comunale e più in generale all’opinione pubblica un quesito: perché la struttura di viale Aldo Moro dopo circa otto anni resta ancora chiusa e inagibile? Una domanda più che legittima non solo ai tempi del Covid-19.
«Si parla tanto in questo periodo – scrive l’insegnante – del problema di reperire aule nelle scuole per poter realizzare il distanziamento richiesto e riaprire le scuole in sicurezza. Mi piacerebbe sapere dalle autorità comunali competenti come mai nessuno pensa di portare a termine i lavori di ristrutturazione avviati così tanto tempo fa? Ci sono aule nelle scuole di Ostuni che sono “buchi” malsani, dove i bambini sono costretti a stare anni, ovvero per tutta la durata del ciclo formativo.
Nulla sta cambiando – continua la nostra lettrice – questa è la triste verità. In parecchie scuole di Ostuni non è possibile garantire il distanziamento interpersonale e il Comune si permette il lusso di abbandonare edifici di proprietà già esistenti? È da tanto che mi chiedo come mai una scuola nuova, dotata di spazi adeguati e ogni tipologia di servizio resti inutilizzata dopo un intervento servito a distruggerla parzialmente, anziché ristrutturarla».
