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Ottobre 12 2024

Coronavirus, tamponi e casi positivi nella provincia di Brindisi: i dati della ASL

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Sono 44.835 i residenti nella provincia di Brindisi sottoposti a tampone orofaringeo per la ricerca di Sars-CoV-2 nel periodo compreso tra il 24 febbraio e l’8 novembre: 114,8 soggetti ogni 1.000 residenti. I dati sono contenuti in un report dell’Unità operativa di Epidemiologia del Dipartimento di Prevenzione della Asl.

Sono 14.428 quelli che rientrano nel Distretto Socio-sanitario n.1 (Brindisi, San Vito dei Normanni); 8.758 nel n. 2 (Cisternino, Fasano, Ostuni); 10.621 nel n. 3 (Carovigno, Ceglie Messapica, Francavilla Fontana, Oria, San Michele Salentino e Villa Castelli) e 11.028 nel Distretto n. 4 (Cellino San Marco, Erchie, Latiano, Mesagne, San Donaci, San Pancrazio Salentino, San Pietro Vernotico, Torchiarolo, Torre Santa Susanna).

Sono 958 i casi attualmente positivi, con un’età media di 46,5 anni: 280 a Brindisi, 109 a Francavilla Fontana, 104 a Ostuni, 85 a Fasano, 51 a San Pietro Vernotico, 47 a Villa Castelli, 35 a San Michele Salentino, 29 a Carovigno, 29 a Mesagne, 25 a Ceglie Messapica, 23 a San Pancrazio Salentino, 22 a Erchie, 21 a San Vito dei Normanni, 20 a Cellino San Marco, 19 a Latiano,15 a Cisternino, 12 a San Donaci, 12 a Torchiarolo, 11 a Torre Santa Susanna, 9 a Oria.

«I dati dell’attività di sorveglianza sanitaria – spiega l’epidemiologo Pasquale Pedote, che ha curato il report con il collega Francesco Paolo Bianchisono in continua evoluzione. Complessivamente, nel periodo di riferimento, sono stati eseguiti 65.060 tamponi, in media 1,44 tamponi per soggetto sottoposto a test, ossia l’11,1% dei tamponi effettuati in Puglia. In linea con l’evoluzione del quadro epidemiologico – continua – si osserva un trend in aumento nel numero di tamponi eseguiti e della proporzione di tamponi positivi, con i valori massimi raggiunti nelle ultime settimane».

Tra il 24 febbraio e l’8 novembre sono 1.983 i casi confermati: nella fascia di età 0-9 anni sono 97 i positivi; 162 in quella 10-19 anni; 242 nella fascia 20-29 anni; 247 nel range 30-39; 312 in quello 40-49 anni; 346 tra i 50 e 59 anni; 244 tra i 60 e 69 anni; 170 tra i 70 e 79 anni; 126 tra gli 80 e gli 89 anni, 37 nella fascia di persone con età pari o superiore a 90 anni. Sono 74 i decessi totali: 58 casi tra le persone che hanno più di 70 anni; 9 tra i 60 e 69 anni, 6 casi tra i 50 e i 59 e 1 nella fascia 30-39.

La maggior proporzione di casi positivi è di sesso femminile (1.021 casi, pari al 51,5%) e l’età mediana è di 47 anni; in linea con le osservazioni a livello regionale e nazionale si osserva da settimane un trend in aumento dell’età mediana con il procedere del tempo. Inoltre per il 16,1% dei soggetti risultati positivi, 320 casi, è riportata in anamnesi almeno una patologia cronica, ma questo dato potrebbe essere sottostimato.

Quasi la metà dei casi è riconducibile a un contatto stretto con caso accertato; mentre per 86 soggetti (4,3%) il fattore di rischio non è definito.

«I fattori di rischio individuati, per settimana di pandemia – dice ancora Pedoterisultano spesso sovrapponibili alle strategie poste in essere. Infatti, si evidenzia fino al mese di maggio una maggiore proporzione di ‘contatto con persona contagiata’, dal mese di maggio a luglio prevale quale fattore di rischio lo screening, in linea con le azioni promosse dalla Regione. Infine, dal mese di luglio compaiono i rientri da aree a rischio. Nelle ultime settimane diventano prevalenti i casi sospetti di cui risulta complesso ricostruire la catena di contagio».

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