Sale a sei il numero degli indagati per la morte dell’imprenditore ostunese Franco Mastrovito, che martedì scorso ha perso la vita mentre svolgeva il suo lavoro presso un capannone in costruzione nella zona industriale di San Michele Salentino. Con la disposizione dell’autopsia da parte della Procura di Brindisi, eseguita nel pomeriggio di ieri presso il cimitero ostunese, l’iscrizione tra gli indagati di tutti i soggetti coinvolti nell’incidente è una procedura dovuta.
Pertanto, oltre ad Andrea Turrisi, proprietario della concessionaria “Auto Pro”, a Domenico Padula, titolare di una delle ditte impegnate sul cantiere e ai due tecnici Stefano Barletta e Giuseppe Mazzotta, altri due avvisi di garanzia sono stati notificati a Massimo Ferrarese, amministratore unico della Prefebbricati Pugliesi, azienda che ha realizzato e consegnato parte delle opere funzionali alla costruzione del capannone, e al tecnico Francesco Laveneziana.
Al sequestro del capannone, si aggiunge inoltre quello disposto sul mezzo che Mastrovito stava utilizzando per la gettata di calcestruzzo, prima di rimanere travolto dal crollo del solaio. Gli inquirenti hanno acquisito nelle scorse ore una serie di documenti, testimonianze e anche le registrazioni del sistema di videosorveglianza di cui è dotato il capannone della concessionaria, per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente, costato la vita al 48enne ostunese. Resta riservata la prognosi per uno dei feriti, mentre sono in lenta ripresa dalle varie fratture riportate gli altri tre operai coinvolti nel crollo. A seguito delle valutazioni iniziali, gli inquirenti ipotizzano che il cedimento sia partito dal tetto, provocando quindi il crollo del secondo e del primo piano.