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Ottobre 19 2024

Brindisi e la magia del suo castello sul mare: laboratori e visite guidate anche in autunno

È dedicato a grandi e piccini il laboratorio “Aspettando Halloween”, che si terrà domenica prossima presso il Castello Alfonsino

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Riaperto al pubblico dopo importanti lavori di restauro effettuati dal MiC, il Castello Alfonsino o Forte a Mare di Brindisi è un complesso monumentale unico nel suo genere, poiché completamente immerso nelle acque del porto che lo illuminano rendendone straordinariamente cangianti i colori. Al tramonto la fortezza, costruita con pietre dai colori caldi, si accende di rosso, diventando per questo famoso nel tempo con il soprannome di “Castello Rosso”.

Riaperto al pubblico a maggio scorso, il Castello si avvia a diventare un contenitore culturale di riferimento per le famiglie, infatti, in questi mesi tante sono state le iniziative formato “family friendly”. Il prossimo appuntamento è previsto per domenica 31 alle ore 15.30 con le attività laboratoriali di “Aspettando Halloween”. Genitori e figli, o nonni e nipoti, potranno cimentarsi nella realizzazione di una maschera da “strega” attraverso il metodo Steam: l’arte che si mescola ai metodi scientifici.

Un po’di storia…

L’opera architettonica sorge sull’isola di Sant’Andrea, che in età medievale (dal 1059 al 1348) fu sede dell’abbazia benedettina di Sant’Andrea all’Isola, della quale rimangono solo alcuni maestosi capitelli (oggi esposti al Museo Archeologico di Brindisi). Poi nel 1481, contemporaneamente all’ampliamento del Castello di Terra di origine sveva, sull’isola abbandonata fu edificata una prima rocca a protezione del porto: l’iniziativa fu di Alfonso d’Aragona, duca di Calabria e figlio del re Ferdinando I di Napoli, impegnato in quel tempo nel recupero della città di Otranto caduta in mano ai Turchi l’anno precedente. La rocca fu così chiamata Alfonsina. Nei decenni successivi si susseguirono, a breve distanza uno dall’altro, interventi di adeguamento della fortezza, affinché potesse meglio difendersi da eventuali assalitori, mentre lo sviluppo delle armi da fuoco evolveva in maniera esponenziale: la rocca fu munita di un avancorpo difeso da due baluardi, uno circolare, detto di San Filippo, ed uno triangolare, verso il mare aperto, che prese il nome di bastione del Cavaliere. Fu inoltre sistemata la suggestiva darsena quadrangolare, protetta da grosse muraglie, che per secoli fu l’unico accesso al fortilizio. Nella parte più antica della rocca si ricavò un salone di rappresentanza, dove fanno mostra di sé un camino e un lavabo in pietra finemente lavorati, databili al 1527/28 per la presenza degli stemmi dei viceré di Napoli.

Il castello, che pure aveva difeso egregiamente la città dagli assalti dei Veneziani (nel 1484 e nel 1529), presentava però un lato debole, essendo buona parte dell’isola indifesa: fu così che, nel 1558, durante l’impero di Filippo II, si decise di ampliare la fortezza verso il settentrione con una nuova costruzione (il Forte a Mare) secondo i nuovi dettami dell’architettura militare, che prevedeva mura ancora più basse e compatte, baluardi rompitratta e bastioni terrapienati a punta di lancia ai vertici. Inoltre, al di là di un canale scavato nello scoglio (canale vicereale), venne realizzato un rivellino triangolare. Il nuovo fortilizio ospitava più di un centinaio di alloggiamenti per le truppe e ampi spazi di deposito per armi, derrate e altro. Alla fine dei lavori del Forte fu eretto un monumentale portale di stile manierista (1609) che presenta un forte bugnato realizzato in bicromia con la pietra bianca locale e il tufo carparo. L’isola dal Settecento divenne sede anche di un lazzaretto; fu poi unita alla terraferma mediante la diga di Bocche di Puglia (1868) e sulla Rocca Alfonsina fu innalzato un nuovo faro (1892).

Agli inizi del Novecento, quando il porto di Brindisi divenne strategico per le manovre militari nel Mediterraneo, già prima dello scoppio della Grande Guerra, il Castello fu trasformato in un arsenale dove le navi della regia flotta si equipaggiavano per le missioni belliche: i carriponte e i binari superstiti sono testimonianza di questa nuova funzione del Forte, che subì alcune manomissioni nella struttura.

A seguito di crolli di parti di mura causati da violente mareggiate, la Marina Militare ha dismesso nel 1983 il Castello che è poi divenuto proprietà del Ministero dei Beni Culturali. La Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle Province di Brindisi e Lecce ne cura da anni il recupero per una completa fruizione e in vista di nuove funzionalità.

Gli interventi di recupero e restauro messi in atto consistono nel: ripristino del “camminamento di ronda”, trattamento delle cortine esterne, revisione degli infissi, regolarizzazione della rampa “Piazza d’Armi”, definizione e allestimento dell’area di accoglienza/guardiania, consolidamento delle cortine murarie superstiti, ri-funzionalizzazione architettonica del complesso monumentale, realizzazione di un sistema multimediale finalizzato alla conoscenza del monumento inserito nel contesto storico geografico culturale del territorio.

Informazioni

Il Castello sito in via Torpediniera Cimene è aperto tutti i giorni, con visite guidate con prenotazione obbligatoria a opera dell’Associazione Le Colonne, presieduta dalla dott.ssa Anna Cinti. Il costo del servizio è di 5 euro a persona ed è consigliabile arrivare 5-10 minuti prima della visita che durerà cinquanta minuti.

Per le prenotazioni è possibile contattare il numero di telefono 379 2653244 o inviare una mail all’indirizzo segreterialecolonne@gmail.com. Ulteriori info sulle iniziative organizzate sono consultabili sulla pagina Facebook “Forte a Mare” e sulla pagina Instagram “Forte a mare”.

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Angela Anglani
Angela Anglani
Scrivo cose che immagino molto
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