«Il quadro che emerge dalla relazione Ministeriale mette in luce una serie di omissioni addebitabili a chi ha gestito fino al 23 dicembre scorso il Comune di Ostuni». E’ quanto afferma l’on. Valentina Palmisano (Movimento Cinque Stelle) in seguito alla pubblicazione delle motivazioni con cui nelle scorse settimane è stato disposto lo scioglimento del consiglio comunale di Ostuni per infiltrazioni della criminalità, ai sensi dell’Art. 143 del decreto legislativo 18 agosto, n. 267.
«Nella relazione viene analizzato con elementi dettagliati, precisi, che non possono essere smentiti in alcun modo, l’affidamento, in una circostanza addirittura diretto, di alcuni servizi pubblici a due società che hanno subito interdittive antimafia.
Invece di informare e spiegare alla città queste scelte compiute dall’amministrazione –continua la parlamentare brindisina, facendo probabilmente riferimento alle dichiarazioni diffuse negli ultimi giorni – rappresentanti della vecchia maggioranza hanno nuovamente cercato di sviare e tergiversare sulle singole questioni. E così secondo gli ex amministratori la colpa a fasi alterne è degli uffici, o del passato o addirittura delle stesse norme che disciplinano la pubblica amministrazione con il fine di arginare ogni possibile infiltrazione della criminalità organizzata
Mai un atto di auto-accusa su come un’amministrazione attenta avrebbe dovuto evitare questi affidamenti, che nascono anche da una assoluta assenza di pianificazione dei servizi lungo il litorale».
Nella relazione Ministeriale ci sono riferimenti a diverse carenze e ritardi da parte degli ex amministratori, evidenziando, inoltre altre problematiche. «Questa esperienza ribadisce con forza, purtroppo, che la rincorsa a primeggiare nelle competizioni elettorali ad ogni livello, diventa primaria rispetto anche alla selezione della classe dirigente che si candida ad amministrare le città. Spesso pur di assicurarsi la vittoria si tende ad individuare finanziatori o ad inserire nelle proprie liste soggetti portatori di voti, i quali possono diventare un ostacolo per una gestione di una macchina amministrativa che deve ispirarsi solo ai valori della trasparenza e del rispetto dei procedimenti.
Auspico e sono convinta – conclude l’on. Palmisano – che la Commissione Straordinaria sarà in grado di rafforzare all’interno della comunità di Ostuni proprio questi principi: legalità e trasparenza dovranno essere le uniche prospettive per le future classi politiche che si candidano alla guida di questa città. La politica del Movimento Cinque Stelle da sempre è proprio quella di escludere ogni possibilità di contatto con chi si candida per la gestione della cosa pubblica con un fine diverso da quello del massimo rispetto della legalità».