Testimone di storia e simbolo di una memoria da conservare e tramandare. All’età di 99 anni si è spento Licio Giglio, portavoce del ricordo di uno dei periodi più bui di sempre, quello legato al secondo conflitto mondiale e, in particolare, alle successive deportazioni nei campi di prigionia.
L’esperienza vissuta in prima persona e tramandata alle successive giovani generazioni, fa riferimento al biennio 1941-1943, quando da sottotenente di artiglieria, Giglio fece parte dell’Armata italiana in Russia. La sconfitta ed il successivo armistizio si tradussero per gli italiani in una lunga ritirata caratterizzata da deportazioni e persecuzioni. La storia racconta che, di oltre duecentomila soldati, appena diecimila riuscirono a tornare in patria.
«È venuto a mancare alla veneranda età di 99 anni il nostro concittadino Licio Giglio, prezioso testimone della storia della seconda guerra mondiale – ha dichiarato il sindaco ostunese, Guglielmo Cavallo, condividendo il proprio messaggio di cordoglio – Avrebbe compiuto 100 anni il prossimo 19 maggio. Lo ricordiamo per un’appassionata testimonianza nella ricorrenza della giornata delle forze armate del 2019. Grazie alla collaborazione della famiglia e al lavoro degli alunni della Barnaba-Bosco, l’anno scorso aveva raccontato la sua esperienza nell’Armir e le persecuzioni, i momenti di sconforto, le privazioni subìte in prima persona durante la deportazione in un campo di prigionia tedesco a seguito dell’armistizio firmato da Badoglio. Il documentario del suo racconto dal titolo “Licio Giglio, un soldato italiano nelle prigioni di Hitler” ricevette il 1° premio “Paolo Gobetti”. Grazie infinite a Licio Giglio per essere stato un faro per la nostra memoria».
Di pochi mesi fa infatti, nonostante la pandemia, il premiato progetto scolastico è stato riconosciuto per l’alta valenza didattica dalla commissione esaminatrice del concorso nazionale Filmare la Storia, indicato come possibile veicolo di quel periodo particolare storico anche per altre scuole.
Anche la Barnaba – Bosco che tanto si era legata a Giglio (come si evince anche dalle dichiarazioni della Dirigente scolastica nel bilancio di fine anno) ha condiviso il personale messaggio di affetto: «È stato un privilegio per l’intera nostra comunità scolastica conoscere il Sig. Giglio, condividere insieme un percorso di studio e di memoria di un pezzo della dolorosa Storia d’Italia di cui è stato protagonista e testimone, con lucidità e precisione. Le sue parole saranno un monito perenne per ciascuno di noi, contro l’indifferenza e la negazione del pensiero libero. Grazie Sig. Licio, ora volerà libero e noi la ricorderemo con affetto e gratitudine».