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Tra le notizie degli ultimi giorni spicca l’idoneità di alcune aree pugliesi, relativa alla possibilità di ospitare il Deposito nazionale per lo smaltimento dei rifiuti nucleari.
Nella Carta nazionale delle aree potenzialmente adatte figurano infatti 67 aree, individuate su scala nazionale dalla Sogin (Società gestione impianti nucleari), un elenco suddiviso per classi di idoneità, che include anche zone pugliesi di Laterza, Gravina e Altamura.
Ferma l’opposizione di Corrado Tarantino, consigliere di amministrazione Federparchi, associazione che riunisce le aree protette italiane, e presidente del Consorzio di Gestione della Riserva Naturale dello Stato e Area Marina Protetta di Torre Guaceto: «È impensabile che delle aree protette diventino il luogo nel quale si ritiene più opportuno smaltire non solo rifiuti, ma soprattutto materiale pericoloso come quello radioattivo – ha dichiarato Tarantino – i parchi vengono istituti per tutelare gli ecosistemi di pregio naturalistico e culturale che altrimenti verrebbero danneggiati dall’impatto antropico.
E noi cosa facciamo? Decidiamo di riversarci rifiuti peraltro radioattivi? Non è accettabile che venga assunta una decisione di questo tipo. Noi gestori di aree protette e membri di Federparchi lavoriamo sodo ogni giorno per tutelare i gioielli naturalistici italiani, ci dedichiamo anima e corpo alla crescita green dei nostri territori, non possiamo lasciare che vengano realizzati due siti di smaltimento nei parchi.
Assecondare l’idea del Governo significherebbe mettere in pericolo i nostri ecosistemi e dire alle nostre comunità: vi abbiamo chiesto di fare sacrifici per tutelare il più possibile le nostre aree protette, ma era uno scherzo, torniamo indietro e facciamo ciò che ci pare in sfregio della natura e tutti quanti noi – ha chiuso Tarantino – Non possiamo farlo. Io e le realtà che rappresento siamo vicini al presidente del parco nazionale dell’Alta Murgia, Francesco Tarantini, e ai colleghi tutti del parco delle Gravine e siamo pronti a sostenere ogni iniziativa che intenderanno intraprendere per scongiurare che si compia un atto di questo tipo».
La Carta delle aree potenzialmente idonee è una proposta che giunge da un lavoro definito negli ultimi sei anni, tenendo conto dei criteri previsti nella Guida Tecnica del 2014, elaborata dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, sulla base degli standard dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica. I siti pugliesi rientrerebbero nella classe A2, seconda nell’ordine di idoneità dopo i siti A1.
Nei prossimi due mesi le Regioni, gli Enti locali e i soggetti portatori di interessi
qualificati, potranno porre ulteriori osservazioni e proposte tecniche e, negli ulteriori mesi successivi, la convocazione di uno specifico seminario dovrebbe portare alla ulteriore scelta definitiva del sito che ospiterà il Deposito nazionale di smaltimento dei rifiuti nucleari già prodotti e che presumibilmente verranno prodotti nei prossimi anni.