La parlamentare ostunese del Movimento Cinque Stelle, Valentina Palmisano, torna a esprimersi in merito alla lunga fase di stallo amministrativo che, dalle dimissioni del presidente Enzo Lavarra nel gennaio 2020, interessa il Parco naturale regionale delle Dune Costiere, che ricade all’interno dei territori di Ostuni e Fasano. Nelle ultime ore il direttore dell’area naturale, Angela Milone, ha denunciato pubblicamente le difficoltà gestionali a causa di contrasti interni alla governance del Parco, gestito dalla giunta esecutiva, nominata a fine giugno 2020 e dall’assemblea consortile, composta dai sindaci dei due comuni e dal presidente della provincia di Brindisi.
«Tutti facciano un passo indietro per il bene del Parco. Visto il silenzio perenne dei comuni di Ostuni e Fasano, almeno la Regione Puglia faccia qualcosa». L’on. Valentina Palmisano manifesta la sua preoccupazione sul futuro del Parco regionale Dune Costiere. Una preoccupazione che nasce a tutela principalmente degli operatori che gravitano all’interno dell’area naturale del brindisino, le vere vittime dell’incertezza politica e delle beghe personali che stanno interessando la parte amministrativa.
«Ho letto con attenzione e amarezza la denuncia del direttore del Parco Dune Costiere, Angela Milone. Si tratta di fatti gravi e incresciosi quelli espressi nella sua lettera che non possono rimanere in silenzio. Rancori personali non fanno altro che rischiare seriamente – continua la deputata ostunese – di mettere in ridicolo le istituzioni del Parco e, soprattutto, stanno già svilendo un ente che invece potrebbe dare tantissimo al territorio.
C’è davvero qualcuno che sta provando ad interessarsi dei gestori dei lidi o delle imprese agricole che insistono nel parco, che stanno pagando le conseguenze di questa gestione disastrosa? Credo che sia arrivato il momento che tutti facciano un passo indietro per il bene del Parco e si ricominci in modo diverso. Se ci sono ragioni reali e tecniche per le quali la Milone non andrebbe bene (a noi non risulta, anzi sappiamo che sta lavorando bene) si mettano per iscritto e se ne chieda la revoca formalmente, altrimenti basta con i dispetti e si lavori per il bene del Parco. Questo ente non è a disposizione dei singoli».
Poi, l’invito ai componenti delle assembla consortile: i comuni di Ostuni, Fasano e la provincia di Brindisi. «Forse è giunto il momento che anche i consigli comunali delle due amministrazioni possano realmente comprendere le dinamiche amministrative e politiche che stanno interessando ormai da mesi il Parco Dune Costiere. Si convochino le assise per ascoltare giunta e direttore. Quello da rimarcare, è anche una chiara e mancata volontà politica nella scelta del nuovo presidente, a distanza di oltre 15 mesi dalle dimissioni di Enzo Lavarra. Ritardi che hanno contribuito a determinare in parte questa situazione. Ancora una volta veti incrociati di “Palazzo” creano ripercussioni negative per i cittadini ed il territorio. Anche la Regione Puglia ha l’obbligo, oltre che istituzionale, anche morale, di intervenire a tutela di questa area naturale. Non escludo – conclude l’on. Palmisano – che già nelle prossime ore i rappresentanti del Movimento Cinque Stelle all’interno consiglio regionale possano portare all’attenzione degli assessorati di competenza questa situazione di grave instabilità istituzionale che sta interessando il Parco Dune Costiere».