Attraverso una richiesta ufficiale firmata dal presidente Prov.le Confesercenti, Michele Piccirillo, e dal Responsabile Confesercenti FIEPET per il Comune di Ostuni, Giovanni Saponaro, l’associazione di categoria chiede di incontrare la Commissione prefettizia alla guida del comune di Ostuni.
“L’emergenza “bollette”, così come quella recente provocata dal Covid, vede tra le categorie economiche più penalizzate quella dei pubblici esercizi che in provincia di Brindisi conta oltre 2000 imprese e 10000 dipendenti.
L’utilizzo massiccio della energia per l’illuminazione e la refrigerazione/riscaldamento degli ambienti per moltissime ore, oltre che per la preparazione e conservazione degli alimenti, ha determinato le condizioni per richieste di pagamento davvero insostenibili.
Vi sono altresì concrete possibilità che le politiche di risparmio energetico che si andranno ad avviare, penalizzeranno particolarmente proprio il settore dell’intrattenimento e della ristorazione, come sperimentato con il Covid.
La complessità del tema dell’approvvigionamento energetico e dei suoi costi sfugge, naturalmente, dalla competenza delle amministrazioni comunali, vittime anch’esse di questa difficile situazione.
Nondimeno riteniamo che l’amministrazione comunale debba riconsiderare con attenzione gli oneri che ricadono sul settore del pubblico esercizio, che diventano sempre più insostenibili perché non più corrispondenti ai volumi di attività e di redditività prodotti.
Ci riferiamo in particolare agli oneri rivenienti dalla TARI, non più commisurata ai rifiuti effettivamente prodotti, ed al canone unico patrimoniale, riferito alla occupazione degli spazi con dehors.
Sempre in relazione alla regolamentazione dei dehors evidenziamo che la scadenza delle proroghe concesse ,da ultimo al 30 settembre, perle autorizzazioni temporanee all’utilizzo di suolo pubblico da parte delle imprese di somministrazione di alimenti e bevande in base alla legge 176/2000,e’stata ulteriormente prorogata al 30 dicembre dal d.l. 144 del 23 settembre 2022 (aiuti ter ).Nondimeno persistono su questo argomento diversi dubbi interpretativi.
Vorremmo su questi temi poterci confrontare con le SS.VV., così come vorremmo verificare la possibilità di intraprendere, in collaborazione con la amministrazione, dei percorsi condivisi che consentano anche alle piccole imprese l’utilizzo di energie alternative.
Pensiamo in particolare alla possibilità di costituire delle comunità energetiche, attraverso cui perseguire in prospettiva una sostenibile riduzione dei costi”.
