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Ottobre 19 2024

Il cibo e la religione

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Gli alimenti, lo abbiamo detto più volte in questa rubrica, non sono solo nutrimento, ma si caricano di simbologie, di significati precisi: negativi o positivi fino ad arrivare ad essere, alcune volte, manichei.

Lo studio antropologico dei consumi alimentari di una popolazione può dirci molto sulla cultura di un popolo, sulle credenze religiose, sulle mode e oggi, nel mondo contemporaneo, sulla pubblicità e sul marketing.

La società italiana, che lo vogliamo oppure no, sta diventando una società multietnica e sta virando verso un modello multiculturale.

Ad oggi ci si confronta con abitudini alimentari di carattere religioso diverse.

La religione Cristiana

In Italia la religione più diffusa, per ragioni storiche, è il cristianesimo di confessione cattolica e rito romano; questa religione si caratterizza dal fatto che bisogna evitare gli eccessi ovvero i “peccati di gola”.
La passione esagerata per il cibo è sinonimo di debolezza verso i piaceri, tanto che per alcuni ordini religiosi il digiuno era ed è la via per la redenzione.

La religione cristiana contempla l’astenersi dal mangiare carne di Venerdì Santo e il digiuno in alcuni giorni designati come ad esempio le Ceneri.

Il momento salvifico massimo è proprio l’Eucaristia, ove in forma di vino e pane (ostie) si consuma il Sangue e il Corpo di Cristo, quindi carico di significato sul nutrirsi spiritualmente e fisicamente.

Anche il pesce è un simbolo della Cristianità, sia perché si ricorda il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci, sia perché in greco la parola ichthys (ΙΧΘΥΣ) considerava ciascuna delle cinque lettere che la forma con altrettante parole greche che si traducono in: Gesù, Cristo, Figlio del Dio, Salvatore (Iesus Christos Theou Yios Sôter).

La religione Islamica

L’Islam si contraddistingue per il Ramadan, che consiste in un digiuno completo due ore prima dell’alba e due ore dopo il tramonto. Le abitudini alimentari quotidiane sono definite Halal ovvero cibo lecito (oggi esistono prodotti carnei classificati così) si contrappongono a Haram ovvero cibi proibiti.
Tra i cibi proibiti ci sono: il noto maiale, anche il cammello e gli animali trovati senza vita. Sono proibite le bevande fermentate come il vino e la birra.

La religione Ebraica

La religione ebraica ha delle regole alimentari proprie, soprattutto sui cibi di origine animale, che sono stabilite dalla Torah (ovvero la legge) che distingue gli alimenti in permessi (Kosher) e quelli vietati (Taref). Per la religione ebraica, infatti, sono considerati animali puri ruminanti con l’unghia “spaccata” (bovini, caprini, ovini) , molti gallinacei, oche e anatre. Invece è proibita la selvaggina, i crostacei, i molluschi, i volatili rapaci e notturni.

L’ebraismo stabilisce il divieto di nutrirsi di sangue degli animali, in quanto simbolo della vita stessa. La macellazione delle bestie avviene con un sistema definito Shechità, che evita al massimo la sofferenza degli animali ed elimina quanto più possibile il sangue.

Una curiosità, anche l’ordine con cui ci si ciba di un alimento è importante, non è possibile mangiare contemporaneamente carne e latte (o latticini); dopo aver mangiato carne devono passare almeno sei ore per poter mangiare latticini.

Mi sono concentrato sulle principali religioni, quelle abramitiche, mi riservo di parlare delle altre in un prossimo articolo perché vorrei essere esaustivo.

Photo by Chris Liverani on Unsplash

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Giorgio Vignola
Giorgio Vignola
Il cibo, da buon italiano, è al centro della sua vita per interesse prima, per studio poi e per lavoro oggi. Food, fotografia e Fantasy, non per forza in questo ordine, sono gli interessi di un un novello divulgatore. Ogni settimana racconta vita, morte e miracoli di un ingrediente.
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