“La vita davanti a sé” rientra ufficialmente nella cinquina finale dei film stranieri ai Golden Globe. Il film, che vede protagonista un’intramontabile Sophia Loren, diretta dal suo secondogenito Edoardo Ponti, è in corsa in due categorie: miglior film straniero e migliore canzone originale con il brano “Io sì/Seen” di Laura Pausini.
Nella notte che premierà i 78° Golden Globes, tra il 28 febbraio e il 1° marzo, si avrà dunque un film italiano a concorrere tra quelle che sono considerate le migliori opere non in lingua inglese in circolazione.
Prodotto da Palomar e da novembre scorso visibile in streaming sulla piattaforma Netfilx, il film è stato girato interamente in Puglia, tra Bari, Trani e Ostuni. Qui la produzione ha individuato come sfondo ideale di alcune scene l’agriturismo Antica Masseria Brancati, che a luglio 2019 è diventata per qualche giorno un set cinematografico.
Il film, la cui uscita nelle sale era prevista per marzo 2020, ma che a causa del Covid è stato reso visibile tre mesi fa su Netflix, racconta l’intenso rapporto tra Madame Rose (Sophia Loren), un’anziana donna ebrea sopravvissuta ad Auschwitz che si occupa di crescere i figli delle prostitute, a cui vengono sottratti per legge, e Momo (Ibrahima Guys), un ragazzino senegalese cresciuto per strada. La storia d’amore e amicizia tra Madame Rosa e Momo, due persone che non potrebbero essere più diverse per cultura, religione e anagraficamente, si muove su due importanti livelli: sociale e politico, mettendo in discussione gli stereotipi e la retorica che ne ostacolano l’evoluzione.
La pellicola è tratta dall’omonimo romanzo “La vie devant soi” di Romain Gary, autore lituano naturalizzato francese, che nel 1975 pubblica il libro con lo pseudonimo di Émile Ajar. Nel cast, oltre alla Loren, l’attrice spagnola transgender Abril Zamora (Locked Up), l’italiano Renato Carpentieri (La Tenerezza) e l’iraniano Babak Karimi (Il Cliente).